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Come spesso accade, il nome deriva dalla forma. Stranamente al Nord vengono spesso definiti tortiglioni, nome che a Gragnano invece indica un formato totalmente diverso, simile a piccole eliche.
Come spesso accade, il nome deriva dalla forma. Stranamente al Nord vengono spesso definiti tortiglioni, nome che a Gragnano invece indica un formato totalmente diverso, simile a piccole eliche.
Gli spaghetti sono il formato di pasta secca per eccellenza, simbolo della tavola partenopea. Il loro nome deriva dalla forma simile a un grosso spago.
Si tratta di uno spaghetto dallo spessore maggiore del classico (in questo caso 2,3 mm) ideale per condimenti saporiti e gustosi.
L'origine è partenopea, ma questo formato è diffuso e amato soprattutto nel Lazio, dove negli anni è diventato compagno inseparabile dell'amatriciana. I bucatini si abbinano bene anche ad altri sughi a base di pomodoro, verdure e formaggio. La loro caratteristica distintiva è la sezione forata.
I "fusi" anticamente utilizzati dalle filatrici danno il nome a questo formato. Per preparare i fusilli, infatti, bisognava attorcigliare uno spaghetto intorno a un ferro da calza, operazione molto simile a quella effettuata dalle filatrici. Una ricetta tipica gragnanese è quella dei fusilli corti con pomodoro e ricotta.
Più larghe delle linguine, il loro nome deriva dalla somiglianza con le strisce utilizzate per gli orli dei vestiti. Le fettucce sono ideali per condimenti a base di carne, oppure per sughi con crostacei e molluschi.
La sezione è quella degli ziti che vengono in questo caso tagliati in obliquo.
Di origine pugliese, questo formato prende il nome dalla tipica forma simile a delle piccole orecchie.
Si tratta di un formato di origine ligure, il cui nome deriva dal termine dialettale genovese "strofissià" (strofinare), che indica il movimento necessario per dare forma manualmente a questa pasta.
La lunghezza è esattamente la metà di un pacchero. La sezione invece è identica.
È una creazione del Pastificio dei Campi. Una calamarata rigata e dal taglio obliquo, che ricorda appunto la forma degli occhi degli orientali.
Si tratta di grandi penne rigate, che si abbinano bene a condimenti a base di verdure. Essendo molto grandi necessitano di acqua più abbondante del normale per una perfetta cottura.
Formato lungo circolare - citato per la prima volta nel "Vocabolario Domestico" di Giacinto Carena (1846) e in seguito nel "Dizionario Tommaseo-Bellini" (1861-1879)
Formato lungo a sezione circolare forata. Detti anche perciatelli, benchè siano di origine napoletana, sono molto diffusi nel Lazio, protagonisti della tipica amatriciana, con sugo di pomodoro e pancetta.
Formato corto, leggermente curvilineo, il cui nome è suggerito dalla forma. Nelle regioni settentrionali sono spesso noti come "tortiglioni". Una declinazione fantasiosa, che si presta perfettamente ai sughi a base di verdure, erbe aromatiche o carne e che mette appetito solo a guardarla.
Formato cortissimo e rigato a taglio dritto, di provenienza campana. I mezzi rigatoni si prestano sia a condimenti di carne che di verdura, purchè abbastanza fluidi da insinuarsi nelle insenature di questo tipo di pasta. Come non desiderarne una porzione alta e fumante almeno quanto il Vesuvio?
Formato corto e rigato, più grande delle normali penne rigate, che si abbina molto bene con sughi a base di verdura, ma si presta anche per paste asciutte con ragù di carne alla napoletana o per deliziosi pasticci al forno "chillo prefume nun se sà spiegà ".
Un formato corto a spirale, cavo all'interno, che mette appetito solo a guardarlo. Sono i "fusi" delle filatrici ad aver dato il nome a questo tipo di pasta, originario della Campania: deriva, infatti, dall'antica tradizione di attorcigliare uno spaghetto intorno ad un ferro da calza, con gesti abili e veloci. Sfiziòsi e sapuriti, rendono indimenticabili...
Formato regionale di origini pugliesi. Come il nome stesso suggerisce, la forma ricorda delle piccole orecchie.
Formato corto, non rigato e cavo all'interno, che si differenzia dagli ziti per il taglio obliquo.
E' un formato della famiglia dei paccheri che ricorda i calamari tagliati ad anello.
Formato speciale regionale, di origine ligure.
Formato speciale, quanto a dimensioni: questi spaghetti, infatti, hanno una lunghezza doppia rispetto al consueto. Anche il piacere nel gustarli, così, viene raddoppiato.
Più larghe delle linguine, il loro nome deriva dalla somiglianza con le strisce utilizzate per gli orli dei vestiti. Le fettucce sono ideali per condimenti a base di carne, oppure per sughi con crostacei e molluschi. Queste sono di lunghezza doppia rispetto alle fettucce classiche.